Il Wing Tsun è un’arte marziale intelligente di combattimento a mani nude per la difesa personale.
Ho iniziato a praticare quest’arte all’età di 46 anni. Fin da piccolo ho sempre avuto la passione delle arti marziali ma per motivi logistici e di lavoro, non sono mai riuscito a iscrivermi in una palestra. Da giovane, la mia idea sulle arti marziali era improntata sul karate, per cui in età adulta, ho voluto trasmettere questa passione a mia figlia maggiore, iscrivendola ad una palestra di karate che, purtroppo, non ha dato i frutti sperati. Dopo qualche anno mia figlia ha abbandonato la palestra perché non si è sentita attratta da questa disciplina, il cui principio si basava molto sulla potenza dei colpi, dove la prestanza fisica faceva anche la differenza. Così mi sono messo alla ricerca di una disciplina che non richiedeva forza fisica, ma non riuscivo a trovare quella giusta. Un giorno, per casualità, ho visto il film “Ip Man” nella pratica del Wing Tsun che ha suscitato la mia curiosità ed ho incominciato a fare delle ricerche sul web. Inizialmente erano rivolte a capire questo sistema di combattimento “ il Wing Tsun” che nei suoi principi mi incuriosiva sempre più, fin quando ho deciso di mettermi alla ricerca di una palestra. Ne ho scoperta una a Milazzo, vicino casa mia, così ho deciso di andarla a conoscere portando mia figlia maggiore. Quando sono arrivato in palestra, mi sono presentato al Si-Hing Roberto Pasqualino “attuale mio Si-Fu”, che mi ha fatto assistere ad una lezione di Wing Tsun, la quale non ha suscitato tanto interesse per mia figlia quanto per me. Malgrado la mia età, ero talmente eccitato e incuriosito dal sistema che ho chiesto al Si-Fu se potessi provare; egli ha accolto la mia richiesta e iniziai la mia prima lezione. Da allora non ho più smesso; questa favolosa disciplina è entrata nella mia vita e in quella della mia piccola Giulia, anch’essa praticante e appassionata come suo padre. Questo sistema di combattimento, relativamente alle altre arti marziali, presenta delle caratteristiche uniche, che racchiudono una grandezza filosofica di perfezione “Puro Taoismo” con un insieme di principi semplici che vengono metabolizzati attraverso l’esperienza e la tecnica. Questi principi permettono al praticante di sentire ciò che è più opportuno fare a seconda della situazione in cui si trova. Il Wing Tsun non parte mai dall’idea di doversi confrontare contro se stessi ma con tutte le tecniche marziali e non, analizzando le situazioni critiche punto per punto per poterle neutralizzare e adattare alla propria condizione. Si può dire che studia un insieme di possibilità di movimenti e di azioni per contrastare l’attacco di un ipotetico aggressore, con un metodo d’insegnamento basato su programmi strutturati per comprendere, il più rapidamente possibile ed in senso logico-strategico, la disciplina.
Il Wing Tsun è la prima arte marziale che sia mai stata ideata e sviluppata da una donna. Nasce, infatti, circa 300 anni fa in Cina grazie alle formidabili intuizioni di Ng Mui, una monaca Shaolin entrata nella leggenda per non essere mai stata sconfitta in combattimento. I suoi principi, grazie alla loro flessibilità ed adattabilità, rappresentano una vera rivoluzione nel combattimento a mani nude. Proprio a causa della pericolosità delle sue tecniche, nate per sconfiggere tutti gli altri stili di Kung fu, per oltre due secoli e mezzo è sempre rimasto segreto e tramandato di generazione in generazione esclusivamente all’interno delle famiglie e dei clan. Solo negli anni 50 il Gran Maestro Ip Man iniziò ad insegnare il Wing Tsun anche al di fuori di questi circoli ristretti, avviando dei corsi pubblici ad Hong Kong. Tra i suoi allievi più famosi ricordiamo Bruce Lee e il Gran Maestro Leung Ting, che ha avuto il merito di diffonderlo in tutto il mondo, sviluppandolo e perfezionandolo fino a trasformarlo nel micidiale sistema di combattimento attuale. Pura autodifesa, essenziale, a differenza delle altre arti marziali fondate su un numero elevato di tecniche che richiedono moltissimi anni per essere padroneggiate. Il Wing Tsun è un sistema di combattimento basato sull’applicazione di pochi e semplici principi che possono essere imparati rapidamente e applicati da subito in situazioni di reale pericolo. Ciò non toglie che vada comunque praticato a fondo per rendere le tecniche estremamente efficaci e rapide.
Adatto a uomini e donne di qualsiasi età, corporatura e prestanza fisica. Il Wing Tsun, attraverso un rilassamento attivo, insegna a sfruttare l’energia del nostro aggressore, aggiungendo a questa tutta la potenza generata dalla nostra energia interna. Non dovendo ricorrere alla forza fisica, anche la persona più debole, contrariamente a quanto avviene negli sport da combattimento, riuscirà ad avere la meglio su individui molto più grandi e forti. Questo è uno dei motivi per cui viene considerato tra i migliori ed efficaci sistemi di autodifesa al mondo.
Il “Chi Sau” (mani appiccicose) è forse l’esercizio principale e caratteristico del sistema, che ha sempre dato a quest’arte un fascino particolare.
Mentre le forme servono al praticante per sviluppare la conoscenza e la preparazione necessaria della propria struttura corporea, lo studio delle catene meccaniche, l’equilibrio, gli automatismi del movimento, il rafforzamento del corpo, lo studio dei principi del sistema, le strategie ecc., gli esercizi di Chi Sau servono a sviluppare la sensibilità delle forze in movimento. Questo esercizio è molto prezioso per il praticante perché si addestra non solo all’applicazione delle tecniche di attacco e difesa, ma anche al controllo della forza, del respiro e delle emozioni. Il Chi Sau è un vero e proprio strumento per aumentare le percezioni sensoriali su tutto il corpo, obbligando la mente a interrompere il suo costante lavoro di osservazione logica per dare spazio alla reattività più istintiva, libera e creativa guidata dai principi appresi nelle forme. E’ una sorta di istruzione del corpo mirata a trovare un’intelligenza periferica che agisca indipendentemente dal pensiero prodotto dalla mente.
I principi che caratterizzano il Wing Tsun sono quattro di azione e quattro di utilizzo della forza.
Principi di azione:
- Se la strada è libera, avanza.
Avanziamo protetti attaccando immediatamente i punti vitali dell’aggressore, seguendo la linea diretta verso l’asse centrale del suo corpo.
- Se la strada non è libera, incollati all’aggressore.
Se l’aggressore copre i suoi organi vitali, manteniamo il contatto esercitando una pressione continua in direzione della linea centrale. Appena la strada torna libera continuiamo ad attaccarlo, senza lasciargli il tempo di retrocedere e organizzare una reazione.
- Se l’aggressore avanza, cedi.
Se l’aggressore esercita una forza superiore alla nostra, cediamo in maniera controllata con le deformazioni riflesse del nostro corpo, cambiando automaticamente il nostro angolo e la nostra posizione.
- Se l’aggressore indietreggia, seguilo.
Seguiamolo rimanendo incollati sfruttando immediatamente ed automaticamente ogni piccolo spiraglio nella guardia dell’aggressore, per tornare a colpire i suoi punti vitali.
Principi sull’uso della forza:
- Liberati della tua propria forza.
Dobbiamo rilassare completamente il nostro corpo per muoverci con fluidità e reagire in modo immediato e istintivo alle azioni del nostro aggressore.
- Liberati della forza dell’aggressore.
Quando il nostro aggressore tenta di usare la forza per avere la meglio, non ci opponiamo bensì svuotiamo la sua energia per usarla successivamente contro di lui.
- Usa la forza dell’aggressore.
Il nostro corpo rilassato assorbe la forza dell’avversario lasciandosi comprimere come una molla che, una volta rilasciata, restituisce tutta l’energia incamerata precedentemente.
- Aggiungi la tua forza alla forza dell’aggressore.
Durante il nostro contrattacco usiamo, oltre all’energia incamerata dal contatto con l’aggressore, anche tutta quella da noi generata.
La leggenda racconta che Ng Mui ebbe l’ispirazione decisiva osservando una lotta tra una gru e una volpe. La volpe girava intorno alla gru, nella speranza di poter sferrare un attacco mortale sul fianco non protetto. La gru però si girava in continuazione in modo da mostrare alla volpe il suo petto. Ogni volta che la volpe si avvicinava troppo, tentando di attaccarla con una zampa, la gru si difendeva con un’ala e, contemporaneamente, contrattaccava con il becco. Nello stesso istante, la volpe astuta si avvaleva della velocità negli attacchi a sorpresa. Ng Mui sviluppò, grazie all’idea ricavata da quell’osservazione, un nuovo sistema di arti marziali. Le caratteristiche più importanti, rispetto al Kung Fu Shaolin, consistevano nei movimenti più semplici ed adattabili, nell’orientamento all’applicazione pratica e nell’impiego più economo della forza. Il sistema di Ng Mui aveva come scopo la sconfitta del nemico, non con la forza fisica bensì con il metodo.
Ringrazio Master Tam Yiu Ming che continua a studiare per migliorare tutti noi e che ci ispira dall’alto con la sua maestria e saggezza.
Ringrazio Si-Fu Roberto Pasqualino per avermi per primo fatto avvicinare al WT e tutti i miei fratelli d’allenamento per la possibilità che mi danno di continuare ad esercitare e lavorare quest’arte.
Ringrazio tutti i Sifu della IWTSA e tutti coloro che mi hanno sostenuto, incoraggiato e supportato nello sviluppo di questa mia passione e scelta di vita.
Santi Isgrò