Prefazione
Mi chiamo Roberto Corallo e pratico il Wing Tsun da diversi anni. Quando ho iniziato il mio percorso di allenamento, mi sono piaciuto subito la semplicità e l’immediatezza nei movimento. Da questa arte marziale ho imparato l’importanza della costanza, da applicare sia in ambito marziale che nella vita, e che solo lavorando e allenandosi giorno per giorno si possono avere risultato, e volendo citare il GM Yip Man “la pratica rende perfetto. Allenati diligentemente e vedrai progressi”.
Introduzione
Il Wing Tsun è un’arte marziale basata su dei principi piuttosto che su tecniche specifiche. Chi pratica Wing Tsun deve padroneggiare questo princìpi per fare propria l’arte, i quali possono essere raggruppato in diverse categorie. Il principio che più mi ha colpito e che mi ritrovo spesso ad allenare è il ‘liberati della tua forza’, che va sotto la categoria dei ‘Princìpi della forza’. E’ probabilmente il principio numero uno che viene mostrato agli allievi quando iniziano il loro percorso di allenamento.
Una tipica prima lezione prevede degli esercizi di liberazione da prese. In particolare si può iniziare da semplici prese al polso e viene prima chiesto all’allievo come intende liberarsi seguendo quella che costituisce la sua reazione più naturale. Nella quasi totalità dei casi, inizialmente si vengono a creare situazioni di forza-contro-forza dove chi si trova a doversi liberare fa molta fatica ed a partire da una semplice presa al polso all’allievo risulta subito evidente quanto questo principio sia fondamentale e che la più comune forza-contro-forza non sia la strategia giusta. Infatti la reazione normale a questo tipo di situazioni è rifugiarsi nella falsa sicurezza data dall’uso della forza, inteso
come irrigidimento che crea staticità.
Liberati della tua forza
Che cosa significa liberarsi della propria forza? In primo luogo 四两拨千斤( Sìliǎngbōqiānjīn ) che letteralmente in mandarino significa “200 grammi spostano 500 kilogrammi”, in altre parole stare rilassati, sbarazzarsi di quella rigidità muscolare che priva della fluidità necessaria al combattimento.
Un corpo rigido a mio avviso presenta una serie di svantaggi:
- Lentezza e movimento quasi meccanici in quanto la forza è impedimento.
- Non reagisce agli stimoli se non con altra rigidità
- È facile da manipolare
In secondo luogo liberarsi della propria forza significa mantenere una mente calma, lasciare andare la rabbia, la paura e il nervosismo dovuto alla situazione in cui ci troviamo. Negli anni di allenamento ho maturato la consapevolezza che la lotta più dura è quella contro se stessi. Se non si vince questa lotta, nel combattimento gli avversari saranno sempre due, chi hai di fronte e te stesso.
Infine questo principio può assumere anche il significato filosofico di alienazione, di estraniazione dall’azione in sé.
Questo principio è strettamente collegato al concetto di energia nel Wing Tsun. Per energia possiamo intendere una pressione passiva continua verso l’avversario. E’ continua perché l’energia deve tendere in modo naturale verso il mio avversario e questa tendenza si acquisisce con l’allenamento.
E’ passiva in quanto è la sua reazione che mi dice dove andare, cioè la tecnica da eseguire. La mancanza di forza non deve tradursi però in una eccessiva morbidezza ma nella pressione appena descritta, cioè in energia. La morbidezza che ci serve è quella che può essere spiegata dalla frase 以柔克刚 ( Yǐróukègāng ), che letteralmente significa “conquistare la forza con la morbidezza”.
E’ chiaro che anche se applico una pressione passiva ho comunque la possibilità di prendere iniziativa ma il fatto che la applico mi rende pronto ai movimento dell’avversario.
Posso portare l’ energia verso l’avversario attraverso la mia struttura. L’energia può partire dalla posizione base yee-gee-kim-yeung-ma, passando per la struttura fino a raggiunge i gomiti che sono quelli che effettivamente mi permettono di portarla fuori nel modo corretto.
Una volta che sono in grado di usare l’energia piuttosto che la forza, posso avere:
- Fluidità: Il nostro corpo sarà in grado di comportarsi come un fluido adattandosi ai movimenti dell’avversario. In questo caso avremo appreso appieno il significato del “be water” di Bruce Lee.
- Sensibilità: il nostro corpo sarà in grado di avvertire i movimenti dell’avversario.
- Istinto: le reazioni saranno quelle frutto dell’allenamento e non del pensiero, in altre parole memoria muscolare.
Tutte queste abilità diventano poi particolarmente importanti nel chi-sao dove si è in continuo contatto. Il chi-sao ci permette di allenare tutti questi aspetti fino a raggiungere la competenza inconscia, quella condizione per cui abbiamo interiorizzato i concetti.
Conclusione
In conclusione posso dire che ‘liberati della tua forza’ è un principio che si scopre il primo giorno del proprio percorso ma che forse è l’ultimo che si riesce ad interiorizzare in quanto richiede anni di allenamento. Sono dell’idea però che questa interiorizzazione non sia mai completa ma che ci sia sempre qualcosa da migliorare.
Ringraziamenti
Ringrazio Il mio Sifu Salvatore La Licata e la mia Sije Maria Ferla che mi hanno seguito in questo bellissimo percorso. Ringrazio inoltre i miei fratelli e sorelle di Wing Tsun con cui mi alleno giorno per giorno.
Roberto Corallo